Che cos’è un cancro e come nasce?

Che cos’è un cancro e come nasce?

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La parola cancro è un nome dato in realtà ad un insieme di malattie con alcune caratteristiche comuni. Il cancro rappresenta quindi il nome generico che viene dato a tante patologie diverse che possono avere cause diverse, colpire organi diversi, richiedere esami diagnostici e percorsi terapeutici diversi e personalizzati.
Esistono almeno cento diversi tipi di cancro, ma esistono anche alcune caratteristiche, alcune “proprietà biologiche”, che accomunano tutti i tipi di cancro.
Due delle caratteristiche principali che accomunano tutti i tipi di cancro sono:

  1. La crescita incontrollata delle cellule
  2. L’invasione dei tessuti o organi circostanti o distanti da parte delle cellule del cancro.
Ricordiamo brevemente che una cellula è l’unità fondamentale che costituisce il nostro corpo, quindi i nostri organi e i nostri tessuti.
Normalmente le cellule si moltiplicano o, come si dice in gergo scientifico, “proliferano” seguendo regole abbastanza precise.
Ad esempio, se ci procuriamo una ferita, le nostre cellule della pelle si moltiplicano fino a rimarginarla e poi, ad un certo punto, smettono. Questo accade perché le cellule si riproducono per sopperire a delle specifiche necessità dell’organismo: far crescere o ri-crescere un tessuto, rimpiazzare delle cellule morte o danneggiate. Cessata l’esigenza di crescita, di riparazione o sostituzione si blocca anche la moltiplicazione cellulare.
L’attività proliferativa delle cellule può essere misurata. Nei referti delle biopsie dei tumori è indicata con la sigla Ki-67 seguito da un numero in %. Più alto è il numero percentuale, maggiore è l’attività proliferativa.
Le cellule normali seguono pertanto delle “regole” per dividersi e replicarsi, regole che sono scritte innanzitutto nel loro DNA, e nei segnali che le cellule si scambiano all’interno dei tessuti.
Il DNA è una molecola, contenuta in tutte le cellule del nostro corpo, che racchiude in sé “l’informazione genetica” ,quindi le regole e che deve essere trasmessa integralmente e fedelmente a tutte cellule figlie durante la replicazione. Una cellula normale diventa tumorale quando perde i suoi meccanismi di controllo e accumula una serie di errori nel codice scritto delle proprie regole, cioè nel DNA. Questi errori accumulati nel DNA si chiamano mutazioni. La cellula, come spesso viene detto, “impazzisce”, e si moltiplica in maniera incontrollata e disordinata, diventando insensibile ai messaggi che la circondano e alle regole di “comportamento” che dovrebbe seguire.
Le “mutazioni” del DNA si possono accumulare nel tempo, cioè la cellula quando si replica trasmette anche la mutazione. Perché si formi un tumore in genere è necessario che si accumuli più di una mutazione e l’insieme di queste mutazioni, sommandosi l’una all’altra, fa saltare i meccanismi di controllo.
Non basta, infatti, che sia difettoso un solo meccanismo, ma occorre che più errori si accumulino perché il tumore possa cominciare a svilupparsi. Questo processo è solitamente piuttosto lungo e un tumore impiega generalmente diverso tempo (anche anni) per formarsi. Nella stragrande maggioranza, le mutazioni avvengono per errori casuali.
Ma quali sono i fattori che portano a quegli “errori casuali”, e quindi allo sviluppo di un tumore, proprio in quell’individuo e proprio in quel determinato momento della sua vita? Quasi sempre, più fattori insieme concorrono allo sviluppo di un tumore, e sono i cosiddetti “fattori di rischio”.
Alcuni di questi fattori non sono modificabili dalla nostra volontà e dalle nostre azioni, mentre su altri possiamo intervenire efficacemente per ridurre il rischio di sviluppare un tumore.
  • Tra i fattori di rischio non modificabili ci sono l’età, che rappresenta il più importante fattore di rischio per il cancro (la maggior parte dei tumori infatti si sviluppa in tarda età) e i cosiddetti “fattori ereditari”. Tuttavia, a differenza di quanto avviene per altre malattie, realmente ereditarie, quando si tratta di tumori non si parla di “ereditarietà” ma di “familiarità”: ciò significa che con i geni non si trasmette la malattia, ma solo una maggiore predisposizione a svilupparla.
  • Tra i fattori di rischio modificabili invece ricordiamo tutti i fattori che rientrano negli stili di vita. Naturalmente, le abitudini della vita quotidiana non causano direttamente il cancro, ma possono aumentare, anche in misura sostanziale, le probabilità di svilupparlo.
  • Tra queste abitudini ricordiamo il fumo, l’esposizione al sole, il consumo di alcol, un’alimentazione scorretta, il sovrappeso e l’obesità, la sedentarietà, l’esposizione all’inquinamento e alle radiazioni etc. Va ricordato che tra i fattori di rischio modificabili rientrano anche l’infezione da Papillomavirus (HPV), da virus dell’epatite B e C, l’HIV o l’Helicobacter Pylori.
La seconda caratteristica principale dei tumori è la capacità di invadere altri tessuti o organi e può variare notevolmente da tumore a tumore, cioè può essere più o meno spiccata.
Questa caratteristica contraddistingue un tumore maligno rispetto a uno benigno, che cresce solo nella sua sede senza invadere altri tessuti.
Le cellule di un tumore maligno invece crescono prima nella loro sede primaria e successivamente invadono i tessuti o organi circostanti. Talvolta, viaggiano nel sangue o nei vasi linfatici, e così invadono anche tessuti o organi distanti. In questo caso si dice che formano delle metastasi, cioè dei nuovi tumori distanti dal tumore da cui originano e che mantengono, in parte, le caratteristiche del tumore dal quale si sono staccate. La presenza di metastasi nei referti viene indicata con molteplici termini, per citarne alcuni: localizzazioni a distanza, localizzazioni secondarie e lesioni ripetitive.
Spero che questo video vi sia stato utile per comprendere un po’ meglio che cos’è un tumore e i meccanismi biologici che lo caratterizzano. Se volete potete lasciare un commento o condividere il video. Se avete delle domande o delle curiosità scriveteci pure qua sotto. Dal CRO vi salutiamo e ci vediamo nel prossimo video.

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