Anziani e tumori

Anziani e tumori

Prendersi cura del paziente anziano con malattie neoplastiche

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Presentazione

Sappiamo da tempo che, con l’invecchiamento della popolazione, l’incremento delle neoplasie nelle persone oltre i 70 anni di età, rappresenta un argomento attualissimo dal punto di vista epidemiologico, clinico e della ricerca medica a livello internazionale.
Il nostro Istituto è stato antesignano nello studio della patologia oncologica nell’anziano e questo libretto ne è una testimonianza.
L’unità di valutazione oncogeriatrica del Dipartimento di Oncologia Medica, insieme alla S.O. di Epidemiologia e Biostatistica del nostro Istituto, ha messo a punto questo testo proprio per consentire a tutti, ricercatori e pazienti, di conoscere le opportunità terapeutiche e l’attività scientifica promosse dal CRO per la cura delle persone anziane.
Credo che questa area di ricerca debba essere sviluppata ulteriormente e possa diventare sempre più visibile nell’ambito del nostro Istituto magari creando unità operativa specifica per i tumori dell’anziano: infatti questo settore dell’oncologia si intreccia molto bene con altre aree di ricerca importantissime già presenti al CRO, quali lo studio dei rapporti fra agenti infettivi e tumori ed immunodeficienze e tumori.
Prof. Umberto Tirelli, Direttore Dipartimento di Oncologia Medica

Introduzione

Sono passati più di 25 anni da quando il CRO ha iniziato, ad Aviano e tra i primi istituti in Europa, a prendersi cura delle persone anziane con tumore. Cioè, prendersi cura in termini complessivi, e non solo limitarsi a fare diagnosi e somministrare terapie, alle persone con malattia neoplastica “anche” in età avanzata.
In Istituto, ha da sempre significato – e tuttora significa – farsi carico di tutte le implicazioni che la diagnosi di tumore ha sulla vita delle persone anziane.
Non consideriamo l’invecchiamento un fatto cronologico dovuto al tempo che passa e che, al compimento del tale anno, trasforma un adulto in un anziano. L’invecchiamento è un fatto fisiologico in cui si verificano alcuni importanti cambiamenti che non sono (soltanto) stabiliti dall’età, bensì dal modo in cui gli anni sono stati vissuti.
Questa visione ha guidato gli oncologi del CRO di Aviano nel rispondere, in modo sistematico e multidisciplinare, alla domanda di salute che le persone anziane affette da tumore rivolgono loro.
Una domanda che aumenta di anno in anno nella quantità e nella qualità, che esprime bisogni di diagnosi, cura e assistenza tempestivi, efficaci ed efficienti.
Multidisciplinarietà è la singola parola che meglio sintetizza la risposta del CRO alle domande di salute delle persone anziane affette da tumore: si studia come diminuire il rischio di ammalarsi di tumori, si agisce per fare diagnosi precoce (quando i tumori sono più facilmente curabili), si individuano, collegialmente tra vari specialisti, le terapie più adatte e si programma, con le strutture territoriali, l’assistenza dopo la dimissione.
Allo stesso tempo, le persone anziane non vengono esclusi dalle sperimentazioni di nuovi farmaci, perché esse stesse e altri pazienti possano trarre beneficio diretto dalle nuove conoscenze.
È in questa ottica che abbiamo ideato e prodotto questo opuscolo che non tratta dei singoli tumori, ma vuol rappresentare una guida semplice ed efficace sui tumori nelle persone anziane e sul modo di prendersene cura al CRO.

Gli anziani: quanti sono e quanti saranno

“Invecchiare è un privilegio per circa la metà del genere umano, ed è anche una sfida che ha un forte impatto sulla società del XXI secolo”.
Questo è uno dei messaggi proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità sul tema della salute degli anziani. Un argomento che acquista sempre maggiore importanza in un mondo che sta vivendo una “rivoluzione demografica”: nel 2000, c’erano circa 600 milioni di persone con più di 60 anni, nel 2025 ce ne saranno 1,2 miliardi, e 2 miliardi saranno nel 2050. Inoltre, le donne vivono più a lungo degli uomini con la conseguenza che nella fascia di popolazione molto anziana il rapporto donne: uomini è di 2 a 1.
In Italia, gli ultrasessantacinquenni erano il 20% nel 2010 e saranno il 25% nel 2025, una fetta di popolazione che determina il 37% dei ricoveri ospedalieri ordinari e il 49% delle giornate di degenza e dei relativi costi stimati.
Sebbene il rischio di malattie aumenti con l’età, i problemi di salute non sono una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento. Infatti se per molte di queste patologie non si conoscono misure preventive efficaci, per altre invece già sono note. Fra queste c’è l’adozione di un sano stile di vita che include una regolare attività fisica, una sana alimentazione evitando il fumo. Inoltre le misure di prevenzione includono anche indagini cliniche per la diagnosi precoce, come nel caso degli screening per il tumore del seno, della cervice uterina e del colon retto, del diabete e relative complicazioni e della depressione.

Tumori e anziani al CRO: i quattro perché di questo legame

Perché, come detto, la frequenza di quasi tutte le malattie aumenta con l’età, e questo vale soprattutto per i tumori. È vero che il numero di diagnosi oncologiche aumenta nelle aree in cui ci sono molti anziani, ma l’invecchiamento, di per sé, è solo in parte responsabile dell’alta frequenza dei tumori in questa fascia di età.
Quello che conta veramente è come sono stati vissuti gli anni, con quali abitudini di vita, in quali ambienti di vita o lavoro. Per esempio, il rischio di ammalarsi di tumore al polmone è 20 volte maggiore nei settantenni fumatori che nei settantenni non fumatori. Per questo, le statistiche sulle neoplasie negli anziani sono numeri che racchiudono storie di vita. Ci parlano delle abitudini personali (il fumo, l’alcool, l’alimentazione), del lavoro, della storia di malattia dei familiari, dell’attenzione dedicata al corpo.

Perché il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni più anziane di Italia: dei circa 1.200.000 abitanti, il 16% è ultrasettantenne (il 20% delle donne ed il 12% degli uomini) – di cui il 6% ha 80 o più anni.
Questa percentuale è doppia di quella europea (il 7% della popolazione europea è ultrasettantenne) ed è più alta della media italiana (13% di ultrasettantenni).
Perché la speranza di vita degli anziani aumenta di anno in anno: oggi, a 65 anni ci si può aspettare di vivere in media altri 18 anni per gli uomini e 22 anni per le donne. E questa prospettiva è ancora più favorevole per coloro che sono in buone condizioni generali, cioè senza patologie concomitanti importanti.

Perché al CRO dedichiamo la stessa attenzione ai giovani, agli adulti e agli anziani.

I numeri che aiutano a capire

I dati della letteratura medica indicano che, nei Paesi industrializzati, l’inizio dell’età anziana possa essere oggi adeguatamente collocato a 70 anni. Attenendoci a questa indicazione, nelle pagine che seguono verranno presentate alcune tabelle che riassumono, nella popolazione anziana del Friuli Venezia Giulia, la frequenza di alcuni tipi di malattie neoplastiche, le percentuali di guarigione a vari anni dopo la diagnosi ed il numero complessivo di anziani viventi dopo diagnosi di tumore.

Alcuni comportamenti e caratteristiche sono ritenute cause note nel condizionare la probabilità delle persone di ammalarsi di tumore.
La descrizione delle neoplasie in base a tali cause aiuta a capire l’importanza delle scelte individuali compiute nelle varie tappe della vita sulle malattie che si verificano nell’età avanzata.
Ogni anno sono circa 4500 gli anziani a cui, in Friuli Venezia Giulia, viene diagnosticata una malattia neoplastica.
Tabelle esplicative accessibili da: qui

Sono circa 2500 uomini e 2000 donne gli ultrasettantenni a cui, ogni anno in Friuli Venezia Giulia, viene diagnosticata una malattia neoplastica. Essi si aggiungono ai circa 40.000 anziani che in passato hanno avuto una diagnosi oncologica. Come si può vedere dai dati presentati nelle tabelle, buona parte dei tumori che si verificano negli anziani sono associati a stili di vita individuali -potenzialmente evitabili – che aumentano la probabilità di ammalarsi. Per esempio, ben il 90% dei circa 500 casi di tumori del polmone diagnosticati ogni anno in uomini e donne anziani sono dovuti al fumo di sigarette, mentre circa il 60% dei 170 casi di tumori del fegato poteva essere evitato moderando il consumo di bevande alcoliche. Nel complesso, si può stimare che circa il 50% dei 4500 tumori negli anziani poteva essere evitato adottando – nel corso degli anni- adeguati stili di vita. Ma, nelle persone anziane, la prevenzione non deve essere pensata solo come una occasione persa: gli stili di vita attenti alla prevenzione delle malattie sono utili a qualunque età. Inoltre, una diagnosi tempestiva aumenta le probabilità di guarigione, contribuendo così a migliorare ulteriormente le attuali percentuali di sopravivenza.

Le terapie: ad ognuno il trattamento più appropriato

Gli oncologi dell’IRCCS CRO di Aviano sono stati tra i primi in Europa a sostenere e a documentare, con decine di articoli scientifici pubblicati sulle più importanti riviste internazionali del settore, che alle persone anziane con tumore dovessero essere somministrate le stesse terapie riservate alle persone adulte.
Negli anni passati, in ambito medico, era molto diffusa la convinzione che gli anziani ammalati di tumore, semplicemente a causa della loro età, non fossero in grado di tollerare e affrontare le conseguenze delle terapie antineoplastiche.
Grazie agli studi condotti dall’IRCCS CRO di Aviano circa trenta anni fa, oggi gli anziani sono sempre meno discriminati per la loro età e ricevono le terapie più efficaci ed efficienti, disponibili nei centri specializzati per la diagnosi e la cura dei tumori.
Le terapie antineoplastiche si raggruppano genericamente in tre categorie – le terapie mediche, chirurgiche e la radioterapia.
La scelta del trattamento dipende dal tipo, dalla sede e dallo stadio della neoplasia. A volte, dipende anche dalla presenza di patologie croniche, come le malattie cardiovascolari o il diabete e dall’età.
Per questo motivo, da gennaio 2007 è attivo presso il CRO di Aviano un programma di cure oncologiche-geriatriche appositamente studiato per individuare le complesse esigenze assistenziali del paziente anziano, con la finalità di programmare un piano terapeutico personalizzato. Il paziente anziano viene quindi visitato da un’equipe medica, l’Unità di Valutazione Onco-Geriatrica, qui le singole figure professionali, ciascuno con la propria competenza, contribuiscono a individuare la terapia più adeguata valutando attentamente la presenza di eventuali disabilità come patologie croniche, lo stato cognitivo ed emotivo e il tipo di neoplasia.

Il percorso di cura

Il punto di partenza di questo percorso è la visita presso l’ambulatorio dedicato dove il personale dell’Unita di Valutazione Onco-Geriatrica costituita da un medico esperto di onco-geriatria, uno psicologo, un infermiere di ricerca, un cardiologo ed eventualmente un nutrizionista, visitano e raccolgono le informazioni necessarie per le decisioni terapeutiche.
Questo ci consente di identificare le aree problematiche correlate sia alla malattia oncologica sia ad altre malattie al fine di:

  • conoscere le condizioni fisiche, funzionali, cognitive e psicologiche del paziente che deve sottoporsi a trattamenti per la sua malattia;
  • collaborare con gli altri specialisti per:
    • predisporre una cura il più possibile personalizzata;
    • prevenire interazioni dannose tra i diversi farmaci assunti contemporaneamente dalle persone per le altre eventuali malattie di cui soffre;
  • aiutare il paziente anziano a mantenere una adeguata nutrizione
  • sostenere l’anziano a mantenere o riacquistare la migliore qualità di vita possibile sia durante le cure sia dopo;
  • programmare, se necessario, interventi di riabilitazione e/o di assistenza domiciliare.

L’aiuto psicologico ai malati e alle loro famiglie

La terza età, anche sulla base dello stile di vita degli anni precedenti, può essere l’età d’oro o il periodo della vita dove di manifestano vari disagi.
Come una persona invecchia dipende da diversi fattori.

Fattori che influenzano i processi di invecchiamento

Fattore Cosa fa
fattori genetici l’uomo invecchia più precocemente della donna
educazione e livello culturale consentono di trovare più facilmente delle alternative di vita alla pensione
benessere economico minore preoccupazione per il futuro
rapporti con gli altri e comunicazione minore isolamento sociale
comparsa di malattie invalidanti perdita dell’autonomia e senso di sconforto
stile personale di vita atteggiamento propositivo o negativo
caratteristiche del nucleo socio-familiare influenza sull’accettazione e valorizzazione della vecchiaia (per es., l’anziano come depositario della saggezza della famiglia)
eventi drammatici es.: la perdita del proprio compagno di vita è un evento che impatta molto negativamente sulla capacità di progettare il proprio futuro
sradicamento dal proprio luogo di origine il cambio di residenza/domicilio può disorientare l’anziano che non è più in grado di ricostruire le proprie abitudini sociali

La presenza e il grado di intensità di questi fattori possono influenzare le condizioni di vita della persona anziana.

Principali disturbi della terza età

Disturbo Cosa fa
riduzione della memoria a breve termine informazioni/azioni appena udite e/o compiute non sono ricordate
tempi di reazione allungati il riconoscimento di uno stimolo, la selezione alla sua esecuzione risultano compiti che richiedono un tempo maggiore diventando, quindi, sempre più gravosi
tendenza a non accettare i cambiamenti (isteresi cognitiva) difficoltà a disimparare vecchie abitudini e impararne delle nuove
declino dei processi cognitivi dovuto soprattutto al loro non uso o a un uso ridotto
isolamento sociale causa e conseguenza della perdita della propria rete di relazioni significative
tono dell’umore depresso ritiro dalle relazioni con il mondo esterno, attesa della fine

Il dolore e la perdita della autonomia sono i disturbi che maggiormente preoccupano le persone anziane.
Essere malato significa dipendere dagli altri, perdere la propria autonomia.
La malattia oncologica viene spesso vista come una situazione penalizzante, senza via di uscita. Inoltre, il ricovero in ospedale può destabilizzare l’equilibrio dell’anziano, poiché l’allontanamento dalle mura domestiche ne altera il senso e i confini della realtà conosciuta.
Per questo al CRO di Aviano è stato attuato uno specifico programma per valutare il funzionamento cognitivo, la qualità del tono dell’umore, l’ansia e le risorse sociali possedute dai pazienti anziani.

L’intervento mira ad aiutare le persone anziane affette da tumore a:

  • comprendere quanto sta loro accadendo;
  • sviluppare strategie efficaci per affrontare positivamente i cambiamenti indotti dalla malattia oncologica;
  • stabilire una comunicazione efficace con il personale sanitario nella quale si possano facilmente esporre ai medici dubbi, timori, domande.

Le credenze e pregiudizi errati infatti sono barriere invisibili e potenti per la presa in carico efficace del nostro paziente.

Contatti

Ambulatorio di oncologia geriatrica

dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 13.30
0434 659036
oncologiageriatrica@cro.it

Responsabile Dott.ssa Lucia Fratino
0434 659048
lfratino@cro.it


Gli autori dichiarano di non avere conflitti di interesse per questa pubblicazione.
Le informazioni riportate non sostituiscono il parere del medico.

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